Di fronte a un preventivo cantonale elaborato senza visione e senza pensare alle conseguenze delle proprie decisioni, è scaturita una sana protesta da parte dei “cittadini e di chi lavora sul territorio, al fronte, con pochi mezzi a disposizione” (1). Il Governo ha poi dichiarato: “Questo sciopero è poco comprensibile”; e qualcuno ha contraccambiato: “Questa è la risposta esemplare della politica, e poi ci meravigliamo della distanza crescente e della generale sfiducia dei cittadini nei confronti di chi le istituzioni dovrebbe rappresentare con costante decoro” (2).
Problemi questi riconducibili alla fiducia dei cittadini nella politica, che si trovano in maniera frattale praticamente ovunque nel cantone, e Locarno non fa purtroppo eccezione. Parliamo infatti di un comune la cui politica del personale è disfunzionante da tempo immemorabile e dove la critica è diventata una consuetudine: in un ventennio nell’amministrazione comunale si sono accumulate 42 mila ore supplementari soprattutto presso i funzionari dirigenti, che nel 2014 hanno denunciato l’impossibilità di pensare oltre alla quotidianità, cosa che però è indispensabile per una Città. In tutta risposta, ancora oggi, alla domanda se ci siano dei settori sottodotati, non di rado, côté Municipio, si sente alludere che è una questione di sapersi organizzare diversamente. Il risultato è che i cittadini non sanno più cosa pensare e si sentono presi per i fondelli, come pure i dipendenti pubblici oggetto delle allusioni, che costituiscono la principale risorsa del Comune.
Per essere documentati e doverosamente precisi ho raccolto, come in una piccola antologia, 25 scritti (messaggi, rapporti, domande, risposte) sulla politica del personale dal 2006 al 2023 (3), che rispecchiano l’oramai rituale delle critiche e delle giustificazioni sulla politica del personale ferma sul posto oramai da anni (4). Basti pensare che nel 2016 ha avuto inizio la collaborazione di una ditta esterna per quella che è stata definita il Riordino dell’amministrazione: sono stati elaborati una ventina di rapporti costati oltre 200 mila franchi e senza passare da una richiesta di credito ma, attraverso la pubblicazione delle commesse pubbliche (5), si vede che sono stati toccati ampi settori dell’amministrazione ma anche i più importanti strumenti della politica del personale. Tuttavia, né durante, né dopo questi lavori, non sembra che la situazione generale sia migliorata, anzi.
Ecco perché si rende necessario fare il punto alla situazione, non solo sui diversi settori dell’amministrazione coinvolti (a tappeto), ma anche su come il Municipio ha affrontato il riordino, dove, per dirla con i tribunali: “L’interesse pubblico non è rivolto solo all’oggetto dell’indagine amministrativa, ma anche all’indagine stessa in quanto attività amministrativa”. Infatti, secondo la legge sulla informazione e la trasparenza, il funzionamento dell’amministrazione è un caso esemplare di informazione rilevante per migliorare il grado di fiducia del cittadino nel funzionamento delle istituzioni e nel garantirgli la possibilità di esercitare il controllo dell’autorità (6). Ragione per cui, dato l’interesse pubblico e la Legge, il comune dovrebbe quantomeno promuovere una informazione di sostanza che vada ben oltre i rapportini che ha trasmesso, oltre tutto in contraddizione l’uno con l’altro.
Ma la situazione è talmente imbarazzante che il Municipio ha scelta la via di tenere tutto opaco e possibilmente segreto, nemmeno di fronte alla Commissione della gestione di Locarno che ha richiesto al Municipio almeno sei volte di poter visionare queste perizie. Accesso che il Municipio nega, impedendo così di capire come mai misure importanti di politica del personale non siano state prese, e di rispondere al quesito relativo alla sotto dotazione.
Come si può dunque sperare che senza la necessaria chiarezza e parità di trattamento l’Amministrazione, principale risorsa del Comune, sia ben condotta e opportunamente motivata (7) e sperare che problemi così radicati possano essere affrontati collettivamente e finalmente risolti?
Una speranza c’è: dopo dieci anni di promesse e di attesa che ha fatto perdurare una importante disparità di trattamento tra il settore della Polizia (che nel 2014 aveva beneficiato di un aggiornamento parziale ad hoc del proprio statuto di dipendente comunale) e gli altri dipendenti, verrà presentata la revisione generale del Regolamento organico dei dipendenti (ROD)! E a quel punto c’è da sperare che il Consiglio comunale colga l’occasione per esercitare i suoi poteri di indagine, così da fare la necessaria chiarezza sia sulla politica del personale con i suoi strumenti, sia sulla necessaria futura condotta e sulla trasparenza, per evitare questi lunghi e infruttuosi stalli, essenzialmente tipici di un regime omertoso.
Allegati:
- Personale – Katya Cometta – LaRegione – 020324
- Personale – Andrea Ghiringhelli – LaRegione – 110324
- Personale -Antologia gestione personale – 2006-2023
- Personale – Cronologia disfunzioni
- Personale – Elenchi commesse iQ Center – 2016-22
- Trasparenza – Legge e commento
- Personale – Articolo Swissinfo – Benessere mentale